1. Unità che include gli organismi che vivono insieme in una data area (comunità) interagenti con l’ambente fisico. La presenza di un flusso di energia è necessaria alla strutturazione della comunità ed alla ciclizzazione della materia
  2. I confini di un ecosistema sono spesso individuati in modo arbitrario, in quanto è difficile stabilire a priori fin dove si protraggono le interazioni biotiche ed abiotiche
  3. COMPONENTI ABIOTICHE SOLIDE DEGLI ECOSISTEMI
    1. LITOSFERA
      1. La litosfera è la parte rigida esterna del pianeta Terra. Comprende la crosta terrestre e la porzione del mantello esterno che mantiene un comportamento elastico.
    2. PEDOSFERA
      1. Il suolo è lo strato superficiale che ricopre la crosta terrestre, derivante dall'alterazione di un substrato roccioso, chiamato roccia madre, per azione chimica, fisica e biologica esercitata da tutti gli agenti superficiali e dagli organismi presenti su di esso.
    3. ATMOSFERA
      1. L’ATMOSFERA ASSORBE LA RADIAZIONE SOLARE DIRETTA VERSO LA TERRA IN FUNZIONE DELLA LUNGHEZZA D’ONDA
      2. La presenza di vapore acqueo (nubi), CO2, CH4 ed altri gas che assorbono e riemettono radiazione infrarossa, determina “l’intrappolamento” dell’energia termica nella tropopausa (EFFETTO SERRA)
    4. ACQUA, SOLUZIONI SALINE E DI GAS
      1. La componente liquida degli ecosistemi è costituita essenzialmente dall’acqua, che non è presente in forma pura, ma come soluzione di ioni e gas . I gas atmosferici e alcuni ioni sono soggetti ad equilibri chimici aria-acqua-sedimento che controllano la loro concentrazione in acqua. Temperatura e pressione influenzano gli equilibri chimici e quindi la solubilità di gas e composti ionici.
  4. COMPONENTI BIOTICHE DEGLI ECOSISTEMI
    1. AUTOTROFI
      1. L'autotrofia è la condizione nutrizionale di un organismo in grado di sintetizzare le proprie molecole organiche a partire da sostanze inorganiche e utilizzando energia non derivante da sostanze organiche assimilate.
      2. Nello studio degli ecosistemi gli autotrofi vengono detti produttori.
    2. ETEROTROFI
      1. L' eterotrofia è la condizione nutrizionale di un organismo vivente che non è in grado di sintetizzare le proprie molecole organiche autonomamente a partire da molecole inorganiche
      2. In ecologia gli esseri eterotrofi si dicono anche consumatori
    3. LA DECOMPOSIZIONE
      1. è un complesso di processi biotici e abiotici di conversione del detrito organico (resti di organismi e sostanze di rifiuto) in sostanze inorganiche necessarie ai produttori (mineralizzazione) che consente la ciclizzazione della materia
      2. I decompositori (saprofita) veri e propri (batteri e funghi), sono in grado di digerire il detrito organico inclusa la frazione meno digeribile (lignina, cellulosa, chitina)
      3. I detritivori (protozoi, nematodi, anellidi, collemboli, ecc.), svolgono un ruolo fondamentale nella decomposizione, in quanto consumano detrito organico e decompositori.
  5. DINAMICA DEGLI ECOSISTEMI
    1. Presupposto essenziale per la formazione ed il mantenimento di un ecosistema è la presenza di un flusso di energia in grado di sostenere la componente biotica e la ciclizzazione della materia
    2. ECOSISTEMI APERTI E CHIUSI
      1. la maggior parte degli ecosistemi conosciuti è costituito da ecosistemi aperti
      2. I pianeti sono (eco)sistemi chiusi per eccellenza
  6. TERMODINAMICA DEGLI ECOSISTEMI
    1. I sistemi biologici, come tutti i sistemi fisici, sono soggetti alle leggi della termodinamica
    2. I LEGGE
      1. l’energia si trasforma conservativamente
    3. II LEGGE
      1. ogni processo spontaneo produce entropia, ovvero, ogni processo di conversione energetica avviene con efficienza <100%
  7. LIVELLI TROFICI E PIRAMIDI ECOLOGICHE
    1. Gli organismi che traggono energia dopo uno stesso numeri di passaggi appartengono ad uno stesso livello trofico:
      1. I livello: Produttori (P)
      2. II livello: Consumatori primari (C1) e decompositori o detritivori (D)
      3. III livello: Consumatori secondari (C2
      4. IV livello: Consumatori terziari (C3)
  8. I LIMITI DELLA PRODUTTIVITÀ PRIMARIA IN AMBIENTE TERRESTRE
    1. La produttività primaria è controllata da diversi fattori: radiazione solare (intensità e durata), lunghezza del periodo di attività fotosintetica, temperatura, precipitazioni, disponibilità di sostanze nutritive minerali.
  9. I LIMITI DELLA PRODUTTIVITÀ PRIMARIA IN AMBIENTE ACQUATICO
    1. Nel mare la limitazione operata dai nutrienti prevale rispetto all’azione della temperatura e dell’intensità della radiazione solare su scala geografica e pertanto non si registra un gradiente di produttività con la latitudine. Le zone più produttive in mare sono presenti nelle acque costiere e nelle zone di risalita
  10. PRODUZIONE, BIOMASSA E TURNOVER
    1. Il rapporto tra la produzione (P) e la biomassa insediata o standing crop (B) in un ecosistema in stato stazionario è detto turnover (P/B), ed è una misura della velocità di ricambio dello standing crop. Il reciproco (p B/P) è il tempo di turnover o tempo di residenza, cioè il tempo medio di permanenza della biomassa nel sistema.
      1. La produttività primaria e la biomassa stabile sono maggiori in ecosistemi terrestri che in ecosistemi acquatici
      2. La produttività primaria e la biomassa stabile decrescono con la latitudine
      3. La produttività secondaria segue le tendenze della primaria, ma in ecosistemi acquatici tende ad essere superiore che nei terrestri a causa dell’elevato turnover del fitoplancton